The Venice Glass Week, alla sua prima edizione, ci ha dato la possibilità di partecipare come ospiti a due importanti e ben riusciti eventi, come vi raccontavo nel precedente articolo, ma ci ha regalato anche l’occasione per essere a nostra volta visitatori curiosi ed ammirati ad alcune delle attività programmate.
Il programma di questa prima settimana del vetro era talmente fitto e ricco di possibilità che abbiamo dovuto scegliere su cosa concentrarci. Ammetto che, per una sorta di deformazione professionale, ci siamo concentrati su quelle attività che ci permettevano di vedere altri artigiani al lavoro. E’ sempre magico vedere un bravo artigiano creare qualcosa. Qualunque sia la tecnica, che si tratti di un oggetto complesso o semplice ma perfettamente eseguito, io amo vedere il saper fare all’opera!
Ma non sono mancate anche le occasioni per visitare mostre ed esposizioni.
Abbiamo infatti iniziato la settimana nel migliore dei modi. Il 10 settembre inaugurava la nuova mostra presso Le Stanze del Vetro, Fondazione Giorgio Cini, stavolta dedicata a Vittorio Zecchin e i vetri disegnati per Venini. Non c’è bisogno di dire che ancora oggi quelle linee pulite e l’uso puro dei colori ci fanno percepire quei vetri come portatori di una modernità senza tempo.
La sera del 12 settembre ci siamo concessi un amabile aperitivo nel giardino del Museo del Vetro di Murano dove l’associazione InMurano aveva organizzato una serata dedicata al grande maestro Vittorio Costantini.
Vittorio Costantini è oggi uno dei più rinomati maestri vetrai che utilizzano la tecnica della lavorazione a lume. Le sue riproduzioni di piante, insetti e piccoli animali sono perfette e piene di poesia. A ragione le sue opere sono state esposte in tutti i più prestigiosi musei, nazionali ed internazionali, dedicati all’arte del vetro. Nonostante ciò, il Maestro Costantini, rimane una persona squisitamente alla mano e si è simpaticamente trattenuto a scambiare qualche chiacchera con tutti gli ospiti. Se vi trovate a Venezia non mancate di visitare il suo studio/laboratorio in Calle del Fumo, vicinissimo alle Fondamente Nuove e quindi molto facile da trovare. Non avete scuse 🙂
Un’altra visita che abbiamo molto apprezzato è stata quella all’esposizione Lightblowing presso la NewMuranoGallery. Ci è piaciuta non solo per la qualità di alcuni dei pezzi esposti (tra le altre alcune opere della sempre poetica artista Miriam Di Fiore che da sempre amo vedere da vicino) ma anche per la location. La scelta degli organizzatori è stata quella utilizzare come spazi espositivi gli spazi della fornace e quindi di dare la possibilità ai visitatori di apprezzare una vera piazza al lavoro, non per dimostrazioni turistiche ma su una vera produzione.
Abbiamo concluso la settimana approfittando della possibilità più unica che rara di assistere a una dimostrazione del maestro Lucio Bubacco. La dimostrazione si è tenuta nel gremito laboratorio della scuola del vetro Abate Zanetti che, nella mattinata, aveva tra l’altro ospitato due interessanti mini conferenze. Una del professor Giovanni Sarpellon sulla storie delle murrine muranesi e una di Gianni Moretti sulle perle di vetro nel ‘900. Entrambe molto interessanti e utili per ricordare le radici del nostro lavoro.